RILEY
Aspettavo Cody. Con ansia. No. Con impazienza. Era la prima corsa della luna piena che affrontava dopo la rivendicazione. Dopo avermi fatta sua.
Ora, era via con Tyler e gli altri del Wolf Ranch a fare… qualunque cosa facessero quando mutavano in forma di lupo e correvano. Perché era nella loro natura. Perché dovevano farlo.
Cody mi aveva detto che la necessità di correre era forte, ma lo stesso valeva per la necessità di scopare. Non di fare l’amore. Puro sesso selvaggio e disinibito. Strinsi le cosce all’idea perché sapevo quanto Cody amasse rincorrermi.
E quanto io amassi essere rincorsa.
Quella sera era diverso perché non si sarebbe trattato di un gioco. Lì si sarebbe trattato di Cody che aveva bisogno che io soddisfassi i suoi desideri più profondi e – si sperava – più perversi.
La porta sul retro della casetta si spalancò di colpo, facendomi sobbalzare.
«Zuccherino.» La voce di Cody fu un ringhio profondo.
Lo percepii nei capezzoli e nel clitoride. Mi si contrasse la figa.
Entrando nella cucina… eccolo lì. Nudo. Sudato. Perfino un po’ sporco.
E tutto mio.
Dio, i feromoni che emanava erano inebrianti.
Così come fissare il suo cazzo, che era duro e praticamente pulsava di desiderio.
I suoi occhi chiari incrociarono i miei. Li sostennero.
«Scappa, zuccherino.»
Io annuii, guardando la porta aperta alle sue spalle. La foresta oltre di essa.
Mi leccai le labbra, vogliosa di ciò che dovevo fare. Di ciò che bramava lui.
Perché non era solamente per lui. Era anche per me.
Avrei soddisfatto il suo lupo. E l’uomo.
E lui mi avrebbe scopata fino a quando non fossi stata io a urlare nella notte.
Sogghignai, poi lo superai con uno spintone, uscendo nella notte, tirandomi via la maglietta lungo il tragitto.
Alle mie spalle si levò un ringhio, il suono che proveniva dal profondo del petto di Cody.
Quello che diceva che mi avrebbe presa.
Lanciandomi un’occhiata alle spalle mentre correvo, vidi il suo profilo robusto sulla porta.
«Vieni a prendermi… compagno,» esclamai, sapendo che l’avrebbe fatto.
Sapendo che l’avrebbe sempre fatto.
Corsi per i boschi, fingendo che ne andasse della mia vita. Fingendo di non avere scelta in quel gioco consensuale. Che il lupo mi stesse dando la caccia. Che io fossi la sua preda. Sul punto di essere divorata.
Nel modo migliore possibile, ovviamente.
Sentii i passi di Cody alle mie spalle. Poi affianco. Aspetta – dov’era?
Oh! Gli finii addosso. In un attimo, mi ritrovai a cavalcioni della sua vita, il suo cazzo che cercava la mia apertura bagnata.
«Oddio,» gemetti quando la mia schiena colpì un albero.
Cody mi fece passare un braccio tra la schiena e la corteccia ruvida e l’altro sotto il bacino, a proteggermi, sempre. Nello stesso istante, si spinse dentro di me, impennando i fianchi verso l’alto.
Io urlai di piacere. «Sì!»
«Ti ho presa, piccola compagna.»
«Mi hai presa,» ansimai io. Ero a pochi istanti dall’orgasmo. L’attesa era bastata come preliminare. Aggiungeteci l’inseguimento ed ero pronta ad esplodere.
Gli occhi di Cody brillavano. Strinse i denti, la sua espressione tesa che esprimeva pura bramosia.Si sbatté dentro di me, sollevandomi e spingendomi contro l’albero. «Cazzo, Riley. Sei fantastica.»
«Lo so,» ansimai io. «È incredibile.» Lo era. La luna piena. L’aria fredda che contrastava il calore fiammante della pelle del mio amante. Nulla avrebbe mai potuto superare quell’istante. «Sono tua,» esalai.
«Cazzo, sì, lo sei.» Pompò più forte. «La mia. Bellissima. Compagna.» Praticamente ringhiò quelle parole mentre mi si sbatteva dentro.
Io gettai indietro la testa, chiudendo gli occhi contro la luce forte della luna mentre l’estasi mi travolgeva. «Sì, Cody!»
Lui emise un ringhio animalesco. «Sì! Riley. Cazzo.» Ruggì di nuovo e andò a fondo.
I suoi fianchi si impennarono mentre veniva, riempiendomi.
Io avrei voluto piangere. Era così bello. Così commovente. Così tutto.
«Ti amo,» ansimò Cody, le sue labbra che infiammavano le mie in un bacio grezzo. «Ti amo infinitamente.»
«Anch’io, infinito come l’universo.» Sorrisi contro le sue labbra.
Lui emise un borbottio soddisfatto e mi scivolò fuori. «Sono così fortunato, cazzo.» Mi riportò in braccio fino alla casetta. «Riesco a malapena a credere quanta fortuna abbia avuto a trovarti.»
«Sono io quella fortunata,» dissi io, perché era vero. Con Cody, avevo tutto ciò che avrei mai potuto desiderare in un compagno. Più di quanto avessi sognato.
Avevo il cuore stracolmo.